5 ott 2008

"ANDATE"

All’inizio non vedevo la ragione per cui mi trovavo a scrivere. Fuori, sul ponte della Grande Bagneruola Galleggiante,con la mia camicia di carta a saltare da una stella all’altra. Certe mi erano nuove,o forse è che in altomare sono le uniche cose a sembrare più grandi.. Mi è bastato tornare dentro il salone,infondo, dietro il bar,per capire che era lì, ..4 posti più in là che lei mi teneva la testa sulle gambe e con le mani mi tappava le orecchie per farmi dormire. Il mio oggi era il viaggio notturno,12 ore,il nostro era di giorno e ricordo che al tempo volevo dormire.
Milano-Campomarino-Campomarino- Reggio Calabria…Frosinone—Civitavecchia ..e Casa.
Pochi chilometri dopo esser sbarcati mi son fermato per un caffè. Tornato in macchina lei dormiva rovesciata sul mio sedile con la cintura allacciata e le costole sul freno a mano.
Forse proprio in quel momento,a 29 anni, ho capito il vero senso della parola “tenerezza”.
La tiro su,lei si lamenta un po’ e continua a dormire con la bocca aperta.
Io riparto e penso; “..arriverai a casa distrutta,ma almeno tu avrai dormito un po..”

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